Meteo senza estate al Nord. Ora è ufficiale e vi diciamo perchè

L’Anno Senza Estate non è solo una leggenda meteo: è accaduto davvero! Ma cosa succederebbe se un evento simile si ripetesse oggi? Scopriamo insieme l’impatto meteo di un fenomeno così straordinario.

Grandine e temporali

Il 1816 è conosciuto come “l’anno della povertà” a causa di gravi anomalie climatiche che distrussero i raccolti in Europa settentrionale, nel nord-est degli Stati Uniti e nel Canada orientale. Gli esperti meteo ritengono che queste anomalie siano state causate dall’eruzione vulcanica del Monte Tambora, avvenuta tra il 5 e il 15 aprile 1815 sull’isola di Sumbawa, nell’attuale Indonesia. Questa eruzione immesse grandi quantità di cenere vulcanica negli strati superiori dell’atmosfera, causando un abbassamento delle temperature globali, poiché la cenere bloccava parzialmente la luce solare.

Meteo tra anno senza estate ed eruzione

Oltre all’eruzione del Tambora, altri due fenomeni meteo contribuirono a questo evento straordinario: il Minimo di Dalton, un periodo di ridotta attività solare, e la Piccola Era Glaciale, una fase di raffreddamento globale che durò dal Medioevo fino al 1850.

Fortunatamente, attualmente non ci sono grandi eruzioni vulcaniche in corso, il sole emana energia regolarmente, e non siamo in un’era glaciale. Tuttavia, negli ultimi tempi si è osservato un incremento delle precipitazioni, soprattutto al Nord, e dopo un breve periodo di caldo, le temperature sono di nuovo scese. Cosa sta succedendo a livello meteo? E quali potrebbero essere le conseguenze per la prossima estate?

Anno senza estate

Per rispondere a queste domande, dobbiamo analizzare le previsioni meteo stagionali, che ci forniscono una panoramica delle precipitazioni e delle temperature attese nei prossimi mesi. È fondamentale anche esaminare il sistema climatico globale, con particolare attenzione agli eventi meteo che si verificano nell’Oceano Pacifico.

Fenomeni di Nina e Nino

In questa regione si alternano due fenomeni meteo di grande impatto: La Niña e El Niño. Questi eventi, che si manifestano sulla superficie dell’Oceano Pacifico tropicale centrale e orientale, influenzano il clima globale, portando rispettivamente a un raffreddamento o a un riscaldamento anomalo delle acque oceaniche. El Niño, che significa “il bambino” in spagnolo, raggiunge il suo apice solitamente durante il periodo natalizio, mentre La Niña rappresenta il fenomeno opposto.

Durante un episodio di La Niña, le acque oceaniche risultano essere più fredde di 1-3°C rispetto alla media, mentre durante El Niño, le acque sono più calde di 1-3°C, con un conseguente aumento delle temperature medie globali.

Meteo, tendenza previsioni estate 2024

Recentemente, la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’agenzia statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche e atmosferiche, ha annunciato che le temperature superficiali dell’Oceano Pacifico stanno aumentando oltre le aspettative, indicando l’inizio di un episodio di El Niño che quest’anno si prevede sarà particolarmente intenso.

Sebbene El Niño porti generalmente a un aumento delle temperature globali, al momento l’estate mediterranea sembra essere instabile, in contrasto con il trend di riscaldamento climatico globale osservato negli ultimi anni. Nelle prossime settimane, sarà interessante vedere se la configurazione meteo cambierà o se continueremo a sperimentare queste anomalie climatiche.

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